Samsung pubblica i risultati dell’indagine su Galaxy Note 7: confermati i problemi

Samsung ha finalmente pubblicato i risultati relativi all’indagine che ha portato il produttore a ritirare Galaxy Note 7 dal mercato. Oltre alla propria indagine interna, Samsung ha contattato anche altre società esperte nel campo della sicurezza, quali UL, Exponent e TÜV Rheinland per aiutarla a determinare la causa alla fonte.

Dopo un mese di analisi Samsung è giunta alla conclusione che il problema ha riguardato ovviamente le batterie (il software e il resto dell’hardware non avrebbero voce in causa), e nello specifico ci sarebbero stati due problemi distinti che avrebbero causato le esplosioni dall’interno.

Il primo riguarda l’involucro che avvolge solitamente la batteria, troppo piccolo secondo la società, per accogliere il gruppo di elettrodi, che causava surriscaldamento con un conseguente corto circuito.Inoltre, le punte degli elettrodi negativi delle celle, sono state posizionate in modo non corretto nella struttura interna della batteria., aumentando così il rischio di esplosione dovuto alla normale minima contrazione/dilatazione della batteria dovuta al calore.

Il secondo caso invece riguarda un altro fornitore di batterie al quale Samsung si è rivolta in un secondo momento, per correre ai ripari e non interrompere la produzione dei note. A causa di un comportamento anomalo tra un sottile strato isolante e una saldatura che avrebbe dovuto separare alcune celle, l’elettrodo negativo si sarebbe mosso verso quello positivo, causando un contatto diretto tra i due e di conseguenza il corto circuito.

Per spiegare in modo completo il problema samsung ha realizzato anche uno schema grafico di come è stata condotta l’indagine. Per facilitare queste prove, Samsung ha creato un algoritmo software per replicare l’utilizzo dello smartphone in laboratorio.

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Dopo questa disavventura Samsung ha deciso di creare un gruppo consultivo dedicato solo ed esclusivamente all’analisi delle batterie, con una manciata di esperti del settore ed una serie di squadre che si occuperanno di verificare e testare la sicurezza di ogni singolo componente di base per i prossimi prodotti della società. Tra i membri scelti troviamo Clare Grey, Ph.D., Professor of Chemistry, University of Cambridge; Gerbrand Ceder, Ph.D., Professor of Materials Science and Engineering, UC Berkeley; Yi Cui, Ph.D., Professor of Materials Science and Engineering, Stanford University; and Toru Amazutsumi, Ph.D., CEO, Amaz Techno-consultant.

Possiamo ufficialmente dichiarare chiuso il caso Note 7 ed archiviato, il 96% di tutti i dispositivi richiamati dal produttore in tutto il mondo sono stati restituiti, e, auspicabilmente, il restante 4% non causerà alcun problema.

 

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