Il termine “free” non più utilizzato da Google per giochi con acquisti in app

L’Unione Europea ha da poco richiesto che sia fatta una maggiore chiarezza su quei giochi gratuiti che prevedono degli acquisti in app, quindi che vengano proposti dei pacchetti da comprare all’interno di un’applicazione che di per sé è gratuita. Ritengo gli acquisti in app un sistema abbastanza odioso che potrebbe far spendere di più che pagare all’inizio un’applicazione: il mio parere è che è meglio comprare all’inizio un’applicazione e avere pieno accesso a tute le sue funzionalità che acquistarle in app poco per volta.

Sta di fatto che Google si adegua alla nuova norma europea rimuovendo il termine “free” da tutti quei giochi che prevedono degli acquisti all’interno dell’applicazione: il termine sarà utilizzato solo per i quelli che saranno effettivamente completamente gratuiti.

Ovviamente Google gestendo Android fa le veci di tutte quelle case che lo utilizzano e che non vengono chiamate in causa. Chiamata in causa è invece Apple che offrendo un altro OS deve adeguarsi anch’essa alle nuove norme. L’azienda agisce però in modo diverso dalla rivale e vuole rimarcare quello che è un suo ruolo costante nel controllo parentale: gli acquisti in app possono essere impostati in modo che sia necessaria l’autorizzazione dei genitori per usufruirne. Inoltre questa possibilità sarà arricchita in iOS 8 dalla funzionalità Ask to buy, la quale permette di mandare un messaggio al genitore quando il proprio figlio vuole fare degli acquisti in App Store, rivelando quindi nel genitore l’ultima decisione.

Ovviamente anche Apple ha l’obbligo di adeguarsi alle nuove direttive europee, tuttavia la società di Cupertino ha risposto in maniera diversa, rimarcando il suo ruolo attivo nel campo del parental control, visto che già da ora è possibile impostare il proprio dispositivo affinché sia necessaria l’autorizzazione di un genitore per effettuare acquisti in app. Possibilità che verrà potenziata con l’arrivo di iOS 8 e dell’opzione Ask to Buy, la quale invia automaticamente un messaggio al genitore quando il proprio figlio tenta di effettuare un qualsiasi acquisto in App Store, riservando al tutore la decisione ultima.

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