Recensione Google Pixel 2 XL: tanta potenza ma con un errore inaccettabile

A completare i top di gamma del 2017 mancava solo Google e lo scorso 4 ottobre, in casa Mountain View, sono stati annunciati i nuovi Pixel 2 e Pixel 2 XL due dispositivi dispositivi che hanno un importante privilegio di ricevere gli aggiornamenti prima di tutti gli altri smartphone Android. Adesso vi racconto come è andata questa settimana di utilizzo del Google Pixel 2 XL.

Design ed Ergonomia: cornici ancora troppo evidenti

Il design di questo Pixel mi ha lasciato molto perplesso. La parte posteriore è in metallo con una particolare verniciatura ruvida, piacevole al tatto, ma che migliora anche il grip dello smartphone. Carino, ma non bellissimo, il vetro posizionato nella parte alta – dove è alloggiata la camera posteriore.

La parte, che esteticamente mi ha convinto meno, è quella frontale soprattutto a display acceso. Le cornici sono molto evidenti, in particolare quelle laterali raggiunto quasi 1 centimetro di spessore. Questo influisce negativamente sull’ergonomia di questo smartphone ma va anche ad annullare il vantaggio di avere un display 18:9, cioè la migliore ergonomia rispetto ad un classico 16:9.

Display: proprio non mi convince

Sul fronte troviamo un display da 6 pollici di diagonale, rapporto d’aspetto 18:9 e risoluzione 1440×2880 pixel. Stiamo parlando di un pannello Plastic OLED con 538 PPI.

Nel complesso la calibrazione del pannello è buona e anche la luminosità di 422 cd/m2 tutto sommato è discreta mentre i neri hanno una profondità quasi assoluta.

Nonostante questo il display di questo Pixel mi ha lasciato un po l’amaro in bocca visto che con una minima inclinazione il bianco diventa azzurro e il contrasto si riduce nettamente. Un difetto evidente e troppo fastidioso.

I colori di questo pannello non mi piacciono, rispetto ad altri top di gamma, sembrano quasi spenti. Google ha preferito impostare questo pannello con lo standard sRGB preferendo colori naturali ma meno brillanti.  In particolare questo lo si nota con il rosso, giallo e magenta.

Con un aggiornamento software è stato introdotto il profilo colore intenso, che di fatto migliore un po la brillantezza ma i bianchi tendono troppo a tonalità calde.

Nota: Personalmente valuto negativamente questo pannello perché preferisco avere un display con colori brillanti piuttosto che tarati sullo standard sRGB, questi ultimi sono ad appannaggio di chi fa color correction ma non a chi utilizza uno smartphone per guardare video e navigare sul web.

Insomma il display di questo pixel non fa schifo ma la taratura della gamma cromatica sminuisce la qualità del pannello.

Presente anche la funzione Ambient Display che ci permette di visualizzare l’ora e le notifiche ricevute senza accendere il dispositivo.

Prestazioni: ottime, da top di gamma

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L’hardware di questo Pixel 2 XL è in lina con gli altri top di gamma: SoC Snaprdagon 835, 4GB di RAM e 64GB di storage, senza espansione di memoria ma Google offre archiviazione illimitata sul cloud per conservare le vostre foto con la massima qualità.

Durante questa settimana di utilizzo non ho mai notato dei rallentamenti, segno che Google ha ottimizzato alla perfezione questo software con animazioni dell’interfacca sempre fluide e apertura delle applicazioni istantanee. Insomma il software stock di Google fa la differenza.

Ottima anche la dissipazione del calore in condizioni di forte stress. Le temperature si attestano intorno ai 30 gradi con picchi di 40.

Batteria, Audio e Ricezione:

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Su questo Google Pixel 2 XL troviamo una batteria da ben 3520 mAh, certo ci sono altri top di gamma con batterie più capienti, ma l’ottima ottimizzazione tra software e hardware ci permette di raggiungere sera senza problemi.

Come potete vedere dagli screenshort in una giornata di utilizzo intenso, sempre sotto 4G e con tethering attivo, sono riuscito a raggiungere quasi le 6 ore di schermo attivo, il dispositivo si è spento alle 19. In stand-by il consumo energetico è minimo. Un risultato positivo che fa allineare agli altri top di gamma concorrenti.

Presente anche la ricarica rapida, con il supporto del caricatore dato in dotazione, in realtà impiega comunque 2 ore e 30 minuti per una ricarica completa quindi non così rapido.

Sul fronte sono presenti i due speaker stereo che hanno un ottima potenza e qualità del suono. Molto buono anche l’audio in capsula.

Pixel 2 XL si comporta molto bene anche per quanto riguarda la ricezione agganciando sempre velocemente il segnale. Anche in un garage sotterrano il dispositivo continua a collegarsi in 4G.

Software: Android Puro, il top!

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La gamma Pixel rappresenta Android Puro e tutte le sue funzioni. Con android oreo sono stati introdotti ulteriori affinamenti, sia da un punto di vista grafico ma anche per quanto riguarda la migliore gestione dell’attività in background. 

Finalmente ci troviamo difronte ad un Android Puro con un software molto maturo e piacevole da utilizzare nell’uso quotidiano. Certo se siete abituati ad utilizzare questo OS con interfacce personalizzare da parte dei produttori sarà difficile trovare tutte le funzioni che avrete sempre sfruttato ma quanto non significa che Android Stock sia inferiore anzi, Google sta puntando sulla semplicità e su un sistema sempre più basato sull’intelligenza artificiale.

Con questo Pixel 2 XL potrete visualizzare le notifiche contestuali o risparmiare del tempo nell’accendere/spegnere WiFi, accoppiare un dispositivo Bluetooth. Piccolezze che però migliorano l’esperienza utente. 

Il vero passo in avanti lo vedremo con Android 8.1 Oreo che renderà questo Pixel un prodotto ancora più completo.

Otre questo si aggiunge anche Google Assistant, che sbarca ufficialmente in Italia, e rinnova molto l’approccio allo smartphone Android. Certo  bisognerà abituarsi ad utilizzarlo, visto che in questa settimana di prova quasi mi dimenticavo di averlo.

Fotocamera: 

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Google va in controtendenza con il mercato, integrando una sola fotocamera posteriore da 12,2 mega pixel con stabilizzazione ottica e apertura F/1.8 e una cam frontale da 8 megapixel con apertura F/2.4. Insomma un hardware fotografico senza particolari fronzoli, ma con un occhio di riguardo al software.

Le foto scattate di giorno sono eccellenti con un ottimo livello del dettaglio, HDR+ si dimostra impeccabile con ottime correzioni che non alterano la percezione delle realtà. In alcuni scatti ho notato un contrasto leggermente eccessivo.

Di notte la qualità è leggermente inferiore a Galaxy Note 8. In realtà la qualità degli scatti è buona, ma in alcune zone illuminate artificialmente si nota un po di rumore, segno che l’algoritmo di elaborazione del HDR è ancora da migliorare, ma stiamo parlando di finezze.

Discreta anche la modalità ritratto, ancora imperfetta ma c’è ancora da affinare l’algoritmo per la simulazione dell’effetto bokeh, che si dimostra buona anche sulla camera frontale. Dovrete comunque posizionare lo smartphone molto vicino per avere dei buoni risultati.

La qualità fotografica è destinata comunque a migliorare con l’abilitazione del Visual Core, un IPU dedicato all’elaborazione delle immagini.

I video possono essere registrati alla risoluzione massima del 4K a 30 fps. La messa a fuoco si comporta sempre molto bene, i colori sono ben riprodotti come il contrasto. Che dire eccezionale la stabilizzazione ottica, visto video demo camminavo abbastanza rapidamente. Preciso che la stabilizzazione ottica è presente anche in 4k, caratteristica non presente su tutti i top di gamma, per questo da sottolineare.

Chiudo il compatto fotografico parlandovi della funzione  Google Lens che ci permette di scattare foto a oggetti o luoghi ed avere informazioni quest’ultimi, per esempio su quadri o monumenti.

Conclusioni

In queste conclusioni parto dal prezzo di vendita di questo Pixel 2 XL 939 euro, decisamente troppi. Ci troviamo difronte comunque ad un ottimo dispositivo su tutti i punti di vista.

Questo Pixel 2 XL rappresenta l’esperienza utente Android per l’eccellenza con una qualità fotografica di alto livello e delle prestazioni da top di gamma.

Purtroppo il display resta il tallone d’Achille di questo smartphone, su cui proprio non posso chiudere un occhio. Non mi sarei aspettato un problema del genere da un prodotto realizzato da un colosso come Google. La variazione cromatica verso il blu e una riduzione del contrasto non devono esistere su un prodotto che viene venduto quasi a 1000 euro. Certo c’è ancora del potenziale in questo dispositivo, che vedremo solo con arrivo di Android 8.1

Con questo Pixel, secondo me, Google tende a seguire la concorrenza piuttosto che realizzare un dispositivo che tracci la strada del mercato Android.