Recensione Huawei P30 Pro: c’è ancora qualcosa da ottimizzare

Con Mate 20 Pro, che ho avuto la possibilità di testare approfonditamente per un mese, Huawei si è confermata un passo più avanti rispetto ai competitor. In questi ultimi mesi sono stati annunciati diversi nuovi top di gamma, tra cui la gamma S10.

Oggi andiamo a provare il nuovo Huawei P30 Pro un prodotto che dovrebbe alzare ulteriormente l’asticella della qualità fotografica senza sottovalutare le prestazioni.

Design, Materiale,Ergonomia & Sistemi di Sblocco:

Anche a questo giro Huawei conferma la sua cura maniacale sui piccoli dettagli vista la qualità costruttiva. Il design non è particolarmente innovativo, almeno per il frontale, visto il notch a goccia che sa di già visto mi sarei aspettato un foro o almeno una soluzione differente.

Le dimensioni sono importanti e anche il peso di 192 grammi si fa comunque sentire. L’ergonomia non è delle migliori ma tutto sommato è accettabile considerando la presenza dei bordi curvi che vanno a peggiorare un po la presa dello smartphone.

Il bordo inferiore e superiore è appiattito e si nota l’assenza del  jack audio da 3,5mm, presente invece su P30 standard.

Ancora una volta Huawei punta tutto sulle colorazioni e questa Breathing Crystal fa la sua bella figura, dando un tratto distintivo a questo smartphone.

Il modulo fotografico posteriore sporge per cui quando appoggiamo il dispositivo, su superfici piane, avremo un non perfetto bilanciamento del dispositivo, nulla di  trascendentale visto che utilizzando una cover il problema si annulla.

Anche su questo P30 Pro non mancano i sistemi di sicurezza che funzionano molto bene. Il sensore per il riconoscimento delle impronte digitali l’ho trovato identico a quello visto su Mate 20 Pro: veloce, preciso nello sblocco e molto affidabile nell’uso quotidiano. Lo sblocco con il volto e 2D, quindi meno sicuro della controparte Mate, ma comunque si è comportato sempre bene. Come per ogni top di gamma che si rispetti non manca la certificazione IP68.

Display

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Il display è un AMOLED da 6,47 pollici di diagonale con risoluzione FHD+ in rapporto 19.5:9 con una densità di 399ppi. 

Numeri alla mano la definizione è più bassa rispetto a Mate 20 Pro. Nell’uso quotidiano non si nota questa grande differenza vista la buona riproduzione dei colori e una buona visibilità in qualsiasi condizione di utilizzo (anche con occhiali polarizzati)

All’interno delle impostazioni è possibile tarare la gamma cromatica su “normale” o “intensa”. Insomma un display con una buona qualità generale ma leggermente più sotto rispetto a Galaxy S10+.

Huawei ha eliminato il LED di notifica, che resta sempre comodo, però è possibile attivare  l’Always On Display che ora è in grado di visualizzare le icone delle notifiche anche di applicazioni di terze parti.

Hardware, prestazioni & software

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Il processore di questo P30 Pro già lo abbiamo visto su altri device, si tratta del Kirin 980, realizzato con un processo produttivo a 7nm, supportato da 8GB di memoria RAM di tipo LPDDR4X con GPU Mali-G76 MP10.

Nulla da dire sulle prestazioni di questo smartphone è un top di gamma per cui funziona alla perfezione. Anche i giochi molto pesanti girano molto bene.

Stando ai vari test effettuati con la camera termica P30 Pro si è dimostrato di essere in grado di gestire molto bene le temperature infatti non si superano i 35/37 gradi sotto benchmark risultati molto positivi considerando la potenza del processore.

La EMUI si aggiorna alla versione 9.1 senza introdurre grandi stravolgimenti se non ulteriori piccoli affinamenti. Nonostante non sia il massimo, da un punto di vista estetico, si conferma una buona interfaccia software molto veloce grazie anche all’introduzione del nuovo file system EROFS che aumenta la velocità in lettura della RAM ma riduce anche lo spazio di archiviazione occupato lasciando circa 2GB in più all’utente.

Per tutto il resto si tratta dell’EMUI che abbiamo imparato a conoscere con una buona personalizzazione e la possibilità di attivare le gesture che possiamo utilizzare per la navigazione del sistema.

Batteria & Audio

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Senza dubbio uno dei punti di forza di questo smartphone è l’autonomia, la batteria è da 4200mAh con supporto alla ricarica rapida SuperCharge da 40W questo si traduce in un 70% in circa 30 minuti ed al 90% in 45 minuti. Supportata anche la ricarica rapida wireless a 15W e il reverse charge.

In questi giorni di uso molto intenso sono riuscito a totalizzare ben 7 ore di schermo attivo con un uso continuato di circa 10 ore. In standby la batteria cala molto poco circa 1% in un ora.

Su questo P30 Pro manca il jack audio da 3,5mm e per la prima volta huawei non ha integrato una capsula auricolare bensì un sistema che tramite vibrazione del display fa propagare l’audio. Per essere alla sua prima implementazione la qualità audio, in chiamata, è ottima anche in ambienti rumorosi.

L’audio è mono quindi sfrutta solo l’altoparlante inferiore, potente ma con una qualità comunque inferiore rispetto ad altri.

Sotto l’aspetto multimediale ci sono troppi compromessi da fare considerando che si tratta di un top di gamma, pesa l’assenza del jack audio, l’audio mono e un Bluetooth 5.0  che non può essere utilizzato  per la riproduzione musicale simultanea su più dispositivi.

Fotocamere

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Huawei continua a fare del compatto fotografico il punto principale dei propri smartphone. I sensori sono ben 4 sensori, quello principale è chiamato Huawei Super Sensor, ha una risoluzione di ben 40 MP si tratta di un’ottica stabilizzata da 27 mm e apertura F/1.8.

La particolarità di questo sensore è quella di avere un sistema RYB anziché RGB con fotodiodi sensibili al giallo, tale soluzione permette di poter alzare il livello massimo, fino a 409.600, di iso senza incorrere in un decadimento della qualità (stando alle dichiarazioni di huawei)

Il secondo sensore è un 20 MP grandangolare da 16 mm F/2.2 con AF e poi c’è la ciliegina sulla torta cioè il terzo sensore da 8 MP abbinato ad un teleobiettivo con ingrandimento 5 con sistema periscopico, con stabilizzazione ottica e disposizione delle lenti a periscopio, apertura  F/3.4. Concludendo il compatto fotografico troviamo un sensore TOF per il calcolo della profondità di campo per future implementazioni di realtà aumentata.

Frontalmente il sensore è da 32 MP F/2.0 a fuoco fisso.

Tralasciando, per un attimo, l’aspetto qualitativo.  Il compatto fotografico può essere riassunto in una sola parola versatile. Sostanzialmente abbiamo a disposizione tutte le ottiche per poter realizzare qualsiasi tipo di scatto.

Parto subito con la qualità in notturna perché gli smartphone di Huawei sono i migliori negli scatti vista la dedicata che si conferma una spanna più sopra a tutti.

Il sensore principale, quello da 40 MP per intenderci, tende ad avere due toni dominanti il viola e il magenta segno di una cromaticità non fedele e molto imperfetta, in altri casi ho notato una saturazione leggermente sotto tono. Con una attenta analisi si evince che il problema è dovuto al software non ancora ben tarato all’utilizzo di questo sensore RYB.

Il sensore grandangolare si comporta in modo analogo a quello di mate 20 pro mentre mi ha veramente sorpreso è il sensore zoom veramente che ci permette ci scattare delle foto con una ottima qualità a patto di avere spazi ampi e tanta luce ambientale. Di certo non è un ottica da utilizzare tutti i giorni.

Speriamo che Huawei corregga al più presto questa situazione anche perché Mate 20 Pro non aveva questo problema, sicuramente risolvibile ma non positivo visto che stiamo parlando di una delle killer feature di questo smartphone.

Qualità originale,senza compressione

Facendo un paragone con il Galaxy S10+ a livello di dettaglio vince Mate 20 Pro, visto anche il sensore “più grande” a livello di megapixel, ma a livello cromatico preferisco i risultati del Galaxy.

La camera frontale si comporta bene mentre c’è ancora da migliorare l’effetto bokeh troppo pesante e poco naturale. Inoltre è possibile anche utilizzare il sensore  TOF per il rilevamento della profondità di campo.

Sul compatto video P30 Pro si comporta bene è possibile girare in FullHD a 60 fps con stabilizzazione ottica + digitale, oppure in 4K a 30 fps. Nel corso della registrazione è possibile muoversi tra le fotocamere senza interrompere la registrazione

Conclusioni

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Huawei P30 Pro è di certo un campione di autonomia e prestazioni, come tutti i top di gamma. Il fulcro principale di questo smartphone è il compatto fotografico che però ha ancora bisogno di essere affinato di certo si tratta dello smartphone top con la migliore dotazione di sensori che ci permettono di effettuare qualsiasi tipo di scatto.

Alcuni dei difetti saltano fuori paragonandolo al Galaxy S10 Plus soprattutto per quanto riguarda la sfera multimediale, vista l’assenza del jack audio e un audio solo mono. Il prezzo di listino è abbastanza alto 999 euro, in linea con altri top di gamma.