Recensione Samsung Galaxy Note 9: la S-Pen fa la differenza

I dispositivi della gamma Note sono sempre stati degli smartphone unici nel suo genere proprio perché non è presente nessuna altra alternativa che integra un pennino capacitivo con una tecnologia di questo tipo ma anche perché rappresenta un icona per gli affezionati al brand note.

Come accaduto per S9 anche questo Note 9 è uno smartphone nel segno della continuità visto che esteticamente le differenze con il precedente modello sono pochissime ma in realtà sotto molti aspetti il nuovo phablet è un bel passo in avanti rispetto al note 8 e adesso vi spiegò il perché all’interno di questa recensione.

Design,Materiali ed ergonomia

Per quanto riguarda l’aspetto estetico Samsung continua a seguire le linee del Note 8 introdotto lo scorso anno. Anche se è stata affinata la rastrematura tra il frame e la curvatura del display rendendo l’effetto “scalino” meno fastidioso al tatto. Ma anche l’inserto in vetro della doppia fotocamera posteriore che ora è dello stesso colore della scocca.

Insomma quei piccoli dettagli che comunque fanno la differenza. Note 9 è leggermente più corto ma di poco più largo, questo non gioca a favore dell’ergonomia per cui l’uso ad una mano non è molto comodo ma neanche impossibile. Nonostante questo il grip è comunque buono. Anche il preso aumenti di tre grammi raggiungendo i 200 complessivi che comunque si fanno sentire ma non influenzano negativamente la maneggevolezza.

Tra le modifiche da sottolineare c’è il riposizionamento del sensore biometrico sotto al modulo fotografico, che come da tradizione Samsung si comporta sempre bene anche se lo avrei preferito più in basso viste le dimensioni del dispositivo. Ovviamente non manca la certificazione IP68.

Molto bella la nuova colorazione Ocean Blu della scocca e la combinazione con S-Pen gialla in contrasto solo in questa variante cromatica.

Hardware e Prestazioni

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La dotazione hardware di questo Note già abbiamo avuto modo di testarla con SoC Exynos 9810 e GPU ARM Mali G72 MP18. I tagli di memoria a disposizione sono due 6 GB di RAM e 128 GB di ROM 8 GB di RAM e 512 GB di ROM.

Le prestazioni si confermano ancora una volta di tutto rispetto. In qualsiasi frangente questo Note si è comportato al meglio e non è stato mai messo in crisi. Anche il multitasking e la gestione della RAM si comportano molto bene.

In gaming il comportamento è buono con giochi come  Asphalt 9 ma anche  Fortnite disponibile in esclusiva, temporale, per gli smartphone Galaxy.

il nuovo sistema di dissipazione

Si è molto parlato, in fase di presentazione, del nuovo sistema di dissipazione con lamina in carbonio che va a migliorare il raffreddamento della componentistica interna. Stando ai vari test effettuati con la camera termica non ho notato grandi miglioramenti sotto questo punto di vista considerando che si raggiungono anche i 47 gradi sotto bencmarck quindi temperature non proprio basse per uno smartphone che integra un sistema di dissipazione così avanzato. Temperature anche più alte rispetto a Galaxy S9 Plus che comunque monta il medesimo hardware.

Display: la grande qualità di Samsung

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Rispetto al precedente modello il nuovo Note 9 guadagna un pollice, quindi un 6.4″. Si tratta comunque del classico pannello SuperAMOLED Infinity display di Samsung che abbiamo imparato a conoscere in questi anni.

I neri sono assoluti con una luminosità di oltre 600nit con un contrasto molto elevato. Questo è sinonimo di qualità. La risoluzione può essere impostata su WQHD+,FHD+ e HD+.

L’analisi al colorimetro ha evidenziato una copertura sRGB del 101% con delta E molto bassi. Insomma Samsung ancora una volta si conferma una delle aziende leader nella posizione di display.

Software: la classica Samsung Expience

Anche in questo Note 9 troviamo la personalizzazione Samsung Experience 9.5, l’ultima evoluzione dell’interfaccia del colosso sud coreano basata su Android in versione 8.1 Oreo. Sostanzialmente non ci sono particolari differenze rispetto a quanto abbiamo visto con Galaxy S9 e S9+, l’unica novità riguarda l’intelligenza artificiale nel compatto fotografico ma di questo ne parleremo dopo.

S-Pen & Dex

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Arriviamo al fulcro di questo smartphone ovvero la S-Pen, non a caso il 70% degli utenti che acquista uno smartphone Note lo fa proprio in funzione della presenza del pennino.

Le principali funzioni restano quelle che già abbiamo visto lo scorso anno con Note 8 ma quest’anno la S-Pen integra anche un modulo bluetooth con tecnologia LE (BLE) che permette di utilizzare la penna anche in altri contesti e fino a 10 metri di distanza dallo smartphone. Questa nuova tecnologia della penna rende comunque necessario ricaricare la piccola batteria anche se con soli 40 secondi  riposta nell’alloggiamento garantisce circa 30 minuti di autonomia.

  • Creando una nota possiamo andare a scrivere sul display, il riconoscimento della pressione ci permette di avere differenti tratti, inoltre possiamo selezionare anche il tipo di penna e molto altro.
  • La Sezione inteligente ci permette di andare a selezionare una pare della schermata che stiamo visualizzando ed effettuare un ritaglio. La funzione animazione ci permette di creare GIF animate registrando una porzione dello schermo.
  • Con scrittura a schermo viene effettuato uno screenshort della schermate dove possiamo andare a prendere eventuali appunti.
  • La funzione traduzione ci permette di andare a selezionare una parola, in diverse lingue, peccato che sia possibile selezionare solo ogni singola parola.
  • L’ingrandimento ci permette di andare selezionare una porzione del testo è vederla più ingrandita con una percentuale che va dal 150 al 300%.
  • La riduzione ad icona ci permette di andare a ridurre un’applicazione aperta e richiamarla con un semplice tocco con la S-Pen.

Tra le funzioni più interessanti troviamo la possibilità di avviare la fotocamera, per passare dalla fotocamera posteriore a quella frontale, o ancora scattare una foto a distanza o anche sfogliare le foto presenti in galleria o anche le slide di una presentazione.

All’interno delle impostazioni è possibile modificare l’applicazione da aprire ma anche le azioni per ogni app alla singola o doppia pressione del tasto.

Altra novità di spessore è dovuta alla possibilità di poter sfruttare la modalità DeX senza basetta esterna ma semplicemente con un adattatore da USB-C ad HDMI. 

L’interfaccia desktop è quella che già abbiamo visto ed è molto utile per la produttività. Inoltre ora è possibile continuare ad utilizzare lo smartphone anche quando la modalità DeX è attivata ma non solo come touchpad ma utilizzando lo smartphone a 360°.

Batteria, Audio e Ricezione

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Una delle novità più importanti di questo Note 9 è l’introduzione di una batteria da ben 4000 mAh

A dirla tutta mi sarei aspettato molto di più sotto questo aspetto, in media si riescono comunque a coprire le 6 ore di schermo attivo con un utilizzo totale di 14 ore, nella giornata di test estremo che ho effettuato, con anche più di 1 ora di conversazione telefonica. Fin qui tutto bene il problema resta la gestione energetica in standby che continua a non essere all’altezza di uno smartphone di questa fascia di prezzo, comportandosi in maniera analoga a tutti gli altri flagship di Samsung. (L’always On Display continua ad inficiare molto su questo aspetto)

L’autonomia si comporta in maniera negativa anche in esterna per dimmerare la luminosità del display così definito e per gestire il cambio celle.

Nonostante le due criticità evidenziate tutto sommato riuscirete sempre a chiudere una giornata di utilizzo anche due con un utilizzo blando.

Note 9 si conferma un ottimo dispositivo anche sotto il fronte ricezione e anche per quanto riguarda la gestione dual SIM (Full Active, cioè permette di ricevere  anche la seconda chiamata che verrà segnalata con un avviso durante la conversazione.) con secondo slot condiviso e alternativo all’espansione di memoria con MicroSD.

La riproduzione dei contenuti multimediali è di grande livello, non solo per la qualità del display, ma anche per il sistema audio con doppio speaker stero e la possibilità di abilitare la modalità dolby atomos, di cui ho scritto approfonditamente nella recensione del Galaxy S9 Plus, che restituisce un suono corposo e ma con un volume molto alto.

Fotocamere: nulla di nuovo

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Anche sotto l’aspetto fotografico troviamo la stessa piattaforma già vista con due fotocamere posteriori da 12 MP di cui la principale con ottica stabilizzata e apertura variabile (F/1.5- F/2.4), accoppiata ad una zoom 2X con apertura F/2.4 e stabilizzazione ottica. 

La novità risiede nell’introduzione dell’intelligenza artificiale che è in grado di impostare al meglio i parametri di scatto. Rispetto ad altri brand Note 9 è in grado di  riconoscere se una foto è venuta mossa o uno dei soggetto ha gli occhi chiusi e ci avvisa di riscattare la foto.

L’Al non altera particolarmente la gamma cromatica ne tende a sparare alti i contrasti ma riesce bene a gestire il tutto, credo che sia una delle migliori implementazioni AI sul compatto fotografico.

Ma arriviamo al punto più importante: la qualità che resta molto simile a quella si S9+. Buona la nitidezza con un accurato livello del dettaglio. Le macro continuano ad essere tra le più belle con un effetto bokeh eccellente. Ho notato un piccolo miglioramento per quanto riguarda l’HDR.

La qualità in notturna è buona ma di certo non paragonabile a quella di P20 Pro che su questo aspetto resta il miglior camera-phone di quest’anno. In alcuni punti, in particolare in zone poco illuminate, è presente un po di rumore video e in alcuni casi si nota anche un po di sovraesposizione.

La camera frontale è una a 8 MP con autofocus e apertura F/1.7. Anche qui ho notato un miglioramento nello scontornamento del soggetto ma la qualità cala con poca luce.

I video possono essere registrati fino al 4K a 60fps. La qualità è ottima con una buona stabilizzazione e una qualità cromatica fedele alla realtà anche nel cambio dell’esposizione.

Anche con questo Note possiamo  registrare clip in slowmotion a 960 fps in HD per 0,4 secondi, S9+ si ferma a 0,2 secondi.