Recensione Samsung Galaxy S10+: quasi tutto al top!

Parto subito a bomba per la recensione di questo Galaxy S10+: è un super smartphone che integra la migliore tecnologia del momento con un design curato è un software che migliora ulteriormente l’esperienza android.

Un gran bel prodotto che comunque ha delle imperfezioni ma considerando il prezzo di listino di 1.029 euro proprio non possiamo trascurare. Adesso vi spiego tutto all’interno della recensione di Samsung Galaxy S10+.

Design, Materiale & Ergonomia:

Con questo S10+ Samsung ha lavorato sui piccoli dettagli affinando ulteriormente quanto già visto sulla gamma S9.

Il bordo curvo diventa appena un accenno e il gruppo fotocamere posteriore è stato disposto orizzontalmente. Tutto il design riprende le linee più squadrate della gamma Note questo rende molto elegante e curato questo dispositivo.

Sin dalle prime ore di utilizzo di questo device ho apprezzato la qualità costruttiva ma soprattutto il peso di 175 grammi.

L’elemento che distingue la versione Plus dalla standard e S10e è il doppio foro sul display in alto a destra, nel quale sono ospitate le due fotocamere frontali.

Grazie all’utilizzo del nuovo “Infinity O” è stato possibile ridurre tutte le cornici, tranne quella in basso che resta più spessa. Le considerazioni sulla doppia fotocamera frontale le farò più avanti, ma da un punto di vista estetico non mi ha molto convinto questa soluzione, meglio il foro singolo anche perché è stato posizionato al limite della barra di stato e non perfettamente centrato nell’angolo destro.

Buona anche l’ergonomia ,nonostante sia un dispositivo grande,  non scivola e si tiene saldo anche con una sola mano.

Questo nuovo design porta con se anche l’eliminazione del led di notifica frontale del sensore di pressione e del riconoscimento dell’iride sostanzialmente non c’era lo spazio fisico per poterli inserire.

Sicurezza: arriva il sensore d’impronte ad ultrasuoni

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La novità più importante di questo S10+ è il lettore di impronte digitali ultrasonico, posizionato sotto al display, si tratta del primo dispositivo con questa soluzione hardware che convince già alla sua prima adozione. Funziona senza problemi a display completamente spento e non necessita di illuminare con luce verde il polpastrello per la lettura.

Nei nostri smartphone oggi custodiamo informazioni personali, talvolta anche dati sensibili come documenti carte di credito, proprio per questo la sicurezza è molto importante questo tipo di scanner può infatti leggere in modo univoco la vostra impronta in tre dimensioni, analizzando anche le creste del polpastrello, rendendo inviolabile questo tipo di sistema.

Non a caso Samsung ha integrato anche un sistema PUF (physical unclonable function) in grado di archiviare chiavi delle criptovalute e sistemi basati su blockchain. Al momento manca ancora l’implementazione del software, che Samsung chiama KeyStore che renderà a tutti gli effetti la serie S10 un crypto wallet.

Per la prima volta su un Galaxy S il riconoscimento del viso funziona in qualsiasi condizione ambientale sappiate però che è anche poco sicuro visto che è possibile sbloccare lo smartphone semplicemente con una foto.

Display: il fulcro di S10+

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Anche quest’anno ha fatto un lavoro egregio sul display un Dynamic AMOLED da 6,4 pollici in 19:9 con risoluzione QHD+ (1440 x 3040 pixel) e densità risultante di 522 ppi. Il pannello supporta la modalità HDR10+, già supportato su netflix,  con la nuova tecnologia Dynamic di Samsung.

L’impatto con questo display è impressionante i colori sono super brillanti e con una definizione ai massimi livelli.

Senza ombra di dubbio è il miglior display visto su uno smartphone. Ottima anche la regolazione della luminosità automatica. Con i test al colorimetro i risultati, con profilo naturale, sono di tutto rispetto. (Delta E colori 3,50, grigi 3,5, Copertura sRGB 94%)

Il massimo che siamo riusciti a rilevare è un picco di 330nits ma il tutto dipende anche dal tipo di ambiente in cui ci troviamo, Samsung dichiara un picco massimo di 1200 nits.

I colori sono tarati molto bene, i neri sono assoluti e un trattamento oleofobico perfetto visto che trattiene poco le impronte.

In modalità  “Colori Vividi” il pannello tende ad alzare la saturazione rendendo i colori più innaturali con una tendenza al blu.

Hardware, Prestazioni & Software

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L’hardware sta diventando sempre “relativo” per un prodotto rispetto al software  il vero cuore di un dispositivo e che diventa la bilancia fondamentale per scegliere un dispositivo rispetto ad altri, tranne se non siete dei smanettoni, certamente l’hardware è la base fondamentale di questo prodotto con SoC Exynos 9820 octa-core realizzato a 8nm fino a 2,7 GHz con GPU Mali-G76, 8GB di memoria RAM LPDDR4X e 128GB di storage interno, di tipo ufs 2.1.

Un sistema comunque potente che di certo non ha nulla da invidiare alla versione americana con S855 di Qualcomm. 

Da sempre sono stato molto critico nei confronti delle varie personalizzazioni di Samsung, a partire dalla touchwiz. La nuova One UI 1.1, basata su Android Pie, è un interfaccia: fluida, semplice e in grado di adattarsi alle differenti esigenze.

L’idea di sviluppare la nuova personalizzazione, basandola sull’uso ad una mano, è una soluzione che convince, impostazioni raggruppate e tema scuro sono una delle caratteristiche che ho apprezzato maggiormente. Certo in alcune applicazioni di sistema la superficie superiore è completamente occupata dalla “zona di visualizzazione”, così la definisce Samsung. Questo porta dei benefici in termini di usabilità ma rende inutile avere un display così ampio che diventa utile “solo” per la visualizzazione di contenuti multimediali.

L’interfaccia necessita comunque di diversi miglioramenti visto che alcuni lag si notano ma gli affinamenti software arriveranno sicuramente.

La nuova One UI porta con se l’introduzione di Bixby in Italiano, l’assistente vocale di Samsung, che risponde bene ai comandi ma rispetto ad alexa e Google Assistant necessita ancora di molti miglioramenti. Molto funzionali anche le routine di Bixby che consentono di “concatenare” una serie di azioni, eseguite contemporaneamente all’accadere di uno specifico “evento scatenante”. Le possibilità di personalizzazione sono molte un esempio è la routine preimpostata chiamata “Before Bed”, che attiva la modalità notturna della UI, abbassa la luminosità del display, attiva il filtro per la luce blu e toglie la suoneria: tutto questo avviene a un orario specifico.

Non ho molto apprezzato le gesture introdotte da samsung visto che comunque, le varie gesture, possono essere eseguite solo nella parte inferiore. Da questo punto di vista preferisco la soluzione di Huawei e Xiaomi che permettono di effettuare il back anche sul lato.

Non sto qui a soffermarmi sulle prestazioni in quanto si tratta di un prodotto top è di conseguenza gira molto bene in qualsiasi condizione di utilizzo, anche nel gaming spinto da il massimo.

Sebbene Samsung abbia ampliato il sistema a camera di vapore, per il raffreddamento del dispositivo, si nota spesso, al tatto, un innalzamento delle temperature anche quando si fanno operazioni che non richiedono uno sforzo intenso del processore.

Misurando le temperature con la camera termica ho registrato un picco massimo, sotto benchmark, di 42 gradi un risultato si in linea con gli altri top di gamma ma anomalo quando le temperature salgono per operazioni banali come navigare su internet o aprire i social frequentemente. Di certo in estate la questione temperature potrebbe essere alquanto spinosa.

Batteria & Audio

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La batteria subisce un incremento passando dai 3.500 ai 4100 mAh il comportamento è più o meno il medesimo visto su Galaxy Note 9. L’always On Display continua ad incidere molto sulla durata della batteria. In linea generale comunque si riesce a chiudere una giornata di utilizzo ma ho notato che in standby tende comunque a consumare più del dovuto. Sotto rete dati cellulare e con due sim attive l’autonomia scende ulteriormente.

Tutto dipende in base allo stile di utilizzo dello smartphone per cui potreste essere negativamente sorpresi dall’autonomia di S10+. Con i vari test effettuati sono riuscito quasi sempre a chiudere una giornata di utilizzo con le classiche 4 ore di schermo attivo, con gps attivo e sotto rete 4G dalle 8 alle 20.30. Sotto WiFi ma con un uso comunque intenso si riescono a fare anche 6 ore di schermo con una scarica costante.

Sotto questo aspetto Mate 20 Pro (4.200mAh) riesca a gestire meglio la batteria ed integra anche una ricarica rapida più veloce. Un’altro aspetto negativo legato alla batteria riguarda la ricarica visto che, in confezione, è ancora presente il 2A capace di portarlo da 0 al 50% in circa 30 minuti e al 100% in 2 ore.

Samsung ha integrato anche il Powershare per cui è possibile ricaricare via wireless i dispositivi compatibili con lo standard QI per cui è possibile ricaricare le Galaxy Buds o anche smartwatch compatibili.

L’audio gode del tuning Dolby Atmos e la possibilità di regolare l’equalizzazione e l’impronta sonora sulla base del nostro gusto personale. La riproduzione dell’audio è ottima, sfruttando anche la capsula auricolare. Preciso che a frequenza più alte tende a distorcere sugli alti e gracchia leggermente a volumi molto alti. Il livello del suono è molto alto peccato che però in vivavoce viene utilizzato solo l’altoparlante in basso.

Fotocamera: finalmente la grandangolare

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Samsung ha finalmente introdotto il sensore grandangolare. Il gruppo ottico principale è composto da una fotocamera da 12 MP con apertura variabile F/1.5-2.4  con stabilizzazione ottica, un teleobiettivo con ingrandimento 2X da 12 MP con apertura F/2.4 e stabilizzazione ottica e un terzo obiettivo ultra wide equivalente a 12 mm senza stabilizzazione ottica e con fuoco fisso.

La qualità degli scatti è di gran livello difficilmente S10+ sbaglia i vari parametri delle foto in automatico. In generale tutte le immagini scattate, in condizione di luce ottimali, sono buoni.

Specifico che però Samsung ha ancora da lavorare sotto l’aspetto software non ancora perfetto a sostenere l’hardware a disposizione.

Samsung ha introdotto una serie di  ottimizzazioni automatiche, tra cui il riconoscimento delle scene, in generale non riescono ancora bene e spesso tendono a “sporcare” la qualità fotografica con foto che risultato poco dettagliate rispetto alle stesse realizzate disabilitano l’intelligenza artificiale.

Questo si riflette molto sulle foto in notturna che mostrano la reale qualità senza automazioni attivate.

Anteriormente sono presenti due sensori principale da 10 MP F/1.9 con autofocus, abbinato a un sensore di profondità da 8 MP che migliora l’effetto bokeh. La qualità dei selfie è buona però mi sarei aspettato qualcosa in più sulla nitidezza e il rumore. Il secondo sensore funziona molto bene e permette di ottenere uno sfocato molto naturale.

Sotto il profilo video Samsung ha raggiunto una qualità di grande livello con il 4K a 60 fps, per la prima volta senza limiti di tempo di registrazione, in tutti i casi la qualità di registrazione è eccezionale. Il punto cardine della qualità video è senza dubbio la stabilizzazione, Molto bella la modalità steady che sfruttata la fotocamera grandangolare per ottenere un’immagine normale ma perfettamente stabilizzata.

Conclusioni

Chiudiamo questa recensione con il prezzo di listino della versione base da 128gb di storage a 1029 Euro.

Galaxy S10+ è un prodotto eccellente sotto molti punti di vista se non il miglior android in circolazione al momento e solo la qualità del display vale il suo prezzo di listino anche se molto salto.

Ci sono alcune cose che però proprio non mi sono piaciute, su cui si giocherà il successo o l’insuccesso rispetto ai top di gamma in arrivo. L’autonomia non è al top e in generale la gestione energetica resta un tallone d’Achille per Samsung. Il compatto fotografico convince ma non fino in fondo e di fatto non è stata introdotta nessuna funzionalità di spessore che possa far convergere la scelta su questo smartphone piuttosto che su un P30 Pro o OnePlus 7 che arriveranno prossimamente.  Con l’introduzione del sensore di impronte ultrasonico Samsung ha voluto ribadire quanto sia importante la sicurezza del nostro smartphone ma che di fatto diventa un arma a doppio taglio considerando che con una semplice foto possiamo sbloccare il nostro smartphone ma i sistemi di scansione 2D sono integrati in altri smartphone che però non soffrono di questo problema a mio avviso molto grave che però potrebbe comunque essere risolto dagli aggiornamenti.

Certamente questo S10+ dovrà faticare non poco per ritagliarsi la sua fetta di utenti ma di certo Samsung sta puntando a cambiare completamente le regole del mercato con il Galaxy Fold ma questa e tutta un’altra storia.